La costruzione iniziò nel per volere di , detto il Conte Verde con incarico affidato all’architetto; si concluse tra il e impegnando una grande quantità di manodopera: si ritiene che in certe giornate vi lavorassero più di mille persone (si consideri che a quei tempi Ivrea aveva circa 3500 abitanti) con maestranze qualificate provenienti da , e . Con la scelta del sito Amedeo VI volle che il castello si ergesse a fianco delle sedi principali del potere politico e religioso medioevale: il Palazzo Vescovile ed il Comune (Palazzo della Credenza). Per far posto al nuovo edificio fu necessario abbattere diverse case e le mura della città verso nord.
Situato in posizione strategica dalla quale è possibile dominare la strada che conduce in , il castello fu costruito soprattutto con funzione difensive. Il castello fu concepito come costruzione massiccia a pianta quadrangolare, con cilindriche che si innalzano direttamente dal terreno; i locali e le stanze del castello si sviluppano su tre maniche, alte verosimilmente tre piani, che si affacciano sul cortile interno. L’accesso avviene attraverso un’ ed un successivo sospeso sopra un fossato. Lungo il perimetro delle mura con a coda di rondine corre il camminamento di ronda, sorretto da aventi scopo difensivo. Nel cortile si notano ancora il ed la (diametro di 6 m. e profondità di 4m).
Cessate le tensioni belliche che ne avevano determinato la costruzione, nella seconda metà del il castello funse soprattutto da raffinata dimora dei , assistendo allo sviluppo della cultura e delle arti che fu promosso in particolare dalla duchessa , figlia di e di . Uno scritto del redatto in occasione della celebrazione di un battesimo, ci informa sugli arredi delle sale, gli addobbi, i balli e le feste che animavano la vita di corte. Conosciamo anche il nome di un pittore francese tardogotico, , che affrescò nel castello l’oratorio di Iolanda di Valois (a dispetto delle testimonianze scritte, delle sue opere non è rimasta traccia). Del gusto cortese di tale periodo rimane traccia in una elegante ad archi trilobati sormontata da stemmi della casa Savoia che si apre in alto sulla parete sud.
Tra il e il , con l’infuriare nel delle lotte tra francesi e spagnoli, il castello fu ristrutturato e riprese la sua funzione di presidio militare. Nel un fulmine provocò l’esplosione del deposito di munizioni collocato nella torre di nord-ovest (), esplosione che causò, assieme al crollo delle torre, innumerevoli morti e la distruzione di molteplici case edificate a ridosso del castello. La torre non venne ricostruita, ed oggi si presenta mozza, con una copertura conica in lastre di ardesia.
Dal l’edificio venne adibito a carcere mantenendo poi tale funzione fino al . In questo periodo intervennero significative ristrutturazioni legate ad esigenze carcerarie: così probabilmente la originaria struttura a tre piani fu modificata in quattro, ricavando un maggior numero di vani di minore altezza. Dopo il 1970, il castello rimase abbandonato e chiuso al pubblico per nove anni. Successivi restauri comportarono la eliminazione di corpi di fabbrica che erano stati aggiunti nel cortile, la revisione di tutte le coperture ed il restauro delle torri merlate. Il castello, proprietà dello Stato, è oggi in concessione al Comune che in specifiche occasioni ha garantito la sua apertura al pubblico.
Il Castello è aperto al pubblico dal 1° MAGGIO a metà OTTOBRE tutte le domeniche dalle 15.00 alle 18.30. (il 1 maggio e il 15 agosto è aperto indipendentemente dal giorno della settimana in cui cade la festività)
Possono concordare una apertura straordinaria del Castello i gruppi composti da oltre 15 persone contattando anticipatamente il numero (Sig.ra Chiantore)

11 Lug 2014

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